Che vinca il migliore. Ma a patto che ci sia…

Siamo arrivati dunque a ridosso delle primarie! Sulla linea di partenza Loredana Capone, Carlo Salvemini, Sabrina Sansonetti. Partiamo subito con i nomi, senza mezze misure. Con le primarie si deciderà dunque a chi affidare la “leadership” del centro sinistra alle prossime elezioni. Si infiammano gli animi dei sostenitori del popolo della sinistra per questo o per quel candidato, frenetici i ritmi dei contendenti in giro per la città.  Qualche giorno fa Carlo Salvemini si è intravisto “militante” a stringere mani, regalare sorrisi, e pacche sulle spalle ai Cantieri Teatrali Koreja, in occasione della presentazione del libro del patron del teatro Franco Ungaro, intitolato programmaticamente “Lecce Sbarocca” (Besa Editrice). Loredana Capone come una vera e propria “macchina da guerra”, incontra gente, fa circolare volantini per tutta la città, esce a raffica con comunicati stampa al vetriolo (obiettivo principale ovviamente, il sindaco) su quello che non va e andrebbe fatto per il capoluogo salentino. Sabrina Sansonetti … volto nuovo, ‘antichi’ metodi di campagna elettorale. Nulla di nuovo sotto il sole, soprattutto perché in gran parte del centro sinistra da qualche anno a questa parte la cosa più concreta che si è vista, è stata puntualmente una costante e verbosa critica nei confronti dello  schieramento antagonista, senza però proporre alcunché di reale, se non progetti e buone intenzioni! Stessa situazione in casa del centro, dove le facili alleanze, probabilmente una mancanza di lucidità politica, lo pongono in una situazione di poca chiarezza agli occhi degli elettori.  In tutto questo bel da fare, in questo susseguirsi di energie e impieghi (o forse sprechi, ma è una parola che in questo periodo tocca corde delicate, visto che di sprechi non solo non se ne dovrebbe parlare, ma soprattutto non se ne dovrebbero vedere, proprio per rispetto a chi non riesce ad arrivare alla fine del mese) di risorse economiche, di tempo, di professionalità mi verrebbe quasi da dire: che vinca il migliore!  Ma siamo sicuri che alla fine sia così, che in politica (sia a casa nostra che su tutto il territorio nazionale) tutto accade perché il cittadino, dopo aver conosciuto vita, morte e miracoli dei candidati, liberamente può scegliere il più adatto a rappresentarlo? O le tanto accusate “Caste”, i tanto vilipesi poteri forti, quelli della famiglie che contano e decidono, sono non solo vive e vegete, ma godono di un’eccellente salute tanto che se la spassano alla faccia della crisi, arrivando addirittura a decidere le sorti politiche di un comune, di una regione, di una provincia … della nostra Italia, al posto dei cittadini?  Capita non poche volte di incontrare qualche indigeno rappresentante politico, che durante la giornata mangia con gusto il suo pasticciotto in uno dei bar di Piazza S. Oronzo, magari con il sottofondo musicale di Tito Schipa, oppure fa la sua consueta passeggiata in bicicletta nel centro di Lecce, da Piazza S. Oronzo e per tutta via Trinchese giusto per fare un po’ (come si dice in gergo) pubbliche relazioni! E colpisce soprattutto vedere, sulle loro facce, la serenità e la tranquillità, a volte una “presupponenza estatica” di chi sa già come andrà a finire! Già … loro sì che sanno già a chi dare la “poltrona” giusta al momento giusto e sanno che l’elettorato (i cittadini) non conta proprio un bel niente, perché sono solo pedine …pedine sacrificabili.  Nel centro destra le cose non stanno poi così meglio! Le azioni a differenza del centro sinistra non mancano, ma sono veramente ben poca cosa. E sinceramente non penso che in pieno periodo di crisi e recessione il cittadino si possa accontentare di qualche striscia pedonale in più, di qualche albero potato, qualche palo della luce sistemato, o qualche buca coperta alla meno peggio. Questa non è politica come servizio, ma disservizio della politica nei confronti dei cittadini onesti, lavoratori, padri e madri di famiglia che ogni giorno fanno tanti sacrifici per andare avanti. Io credo nell’intelligenza dell’elettorato, credo nella gente che voglia sentirsi parte attiva di decisioni che guardano al futuro della loro città, e credo insieme a loro di non meritare di rimanere, chiuse le urne del prossimo turno elettorale, con un pugno di mosche in mano! La politica non può e non deve essere una realtà simulata e illusoria come in quel celebre film “Matrix”, dove tutto segue l’ordine degli eventi prestabilito dalla Matrice. No … voglio credere e sperare che oggi un po’ di sale in zucca ci sia rimasto e che con serenità possiamo dire: che vinca il migliore!

(mio intervento apparso su Nuovo Quotidiano di Puglia del 16/01/2012 a pag. 12)

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