Alessia e le sue tenebre di Giacomo Balzano (Besa editrice) a Galatina per la Notte della Cultura

 

La “Notte della cultura” si svolgerà a Galatina l’1 e il 2 settembre 2012. Attraverso installazioni all’aperto e mostre, ci sarà un percorso di presentazione di libri e performance musicali per tutto il centro storico della cittadina. L’appuntamento intende essere un momento di cultura, arte e musica che fonda in un unico organismo testi e contesti. Non mancheranno le sorprese e non mancheranno i nomi illustri del nostro territorio e non solo a dare valore  ad un progetto di grande spessore.  La manifestazione è voluta dall’amministrazione comunale della Città di Galatina ed è curata da ART & ARS GALLERY e CALLIOPE COMUNICARE CULTURA in collaborazione con J.as.s. – Le Caveau (Jazzisti Associati Salentini) che insieme condividono un sogno, quello che ognuno impari a vivere il proprio, arrivandoci con i propri mezzi, per la propria strada, con le proprie forze. La casa editrice Besa parteciperà alla Notte della Cultura con il libro “Alessia e le sue tenebre” di Giacomo Balzano che sarà presentato dalla giornalista Alessandra Bianco. L’appuntamento è dunque  per domenica 2 settembre 2012 alle ore 23,00 in  P.tta Orsini  a Galatina

 

Alessia e le sue tenebre racconta di destini che si incrociano due volte a distanza di venticinque anni: quello di Alessia Simoni e di Gianni Bardi. Nella cornice di Bari e del suo mare i due ricuciono ferite ancora aperte, nel ruolo di analista il primo e di paziente la seconda. Il ricordo comune di un’esplosione in un autogrill in cui Alessia bambina perse la madre, e che Gianni, allora ventenne, riuscì a schivare per pochi minuti, consente ai due di arginare finalmente gli scogli passati del dolore e di ricercare la loro serenità e le vie adatte per conseguirla. Vie che nel romanzo sono illustrate con immagini di volta in volta leggere, poetiche, aggressive, cariche di nostalgia ma anche di calda speranza, che toccano in profondità il cuore del lettore.

 

Giacomo Balzano, psicoanalista adleriano, è nato a Bari nel 1959, dove tuttora vive. Ha pubblicato quattro saggi: Disagio Giovanile: storie di cambiamenti (1998); Giovani del Terzo Millennio (2005), vincitore del Premio Internazionale di saggistica “Città delle Rose”; I nuovi mali dell’anima. Il Disturbo Borderline e Narcisistico negli adolescenti (2007); Oltre il disagio giovanile. Strategie di prevenzione e recupero (2009). Alessia e le sue tenebre è il suo primo romanzo.

Interverrò alla presentazione del libro su mio padre scritto da Raffaele Polo “Due ruote una vita. Manfredi Pasca leggendario corridore leccese” (Lupo Editore) domani a S.M. di Leuca

 

 

Lo scenario è quello suggestivo della terrazza del Maris Stella, a due passi dalla Basilica di S.Maria De Finibus Terrae, dove nelle serate di agosto si alterneranno diversi autori che presenteranno le loro produzioni letterarie: dai romanzi all’arte culinaria, dalla medicina alla storia locale, chiacchierando amichevolmente con gli amici, i villeggianti ed i turisti. Sarà l’occasione per stare insieme e conversare direttamente con l’autore, magari raggiungendo con una passeggiata un luogo incantevole e per  scambiare un po’ di idee insieme con degli amici. Il luogo magico, che domina il panorama di Santa Maria di Leuca, insieme alla piacevolezza dei nostri ospiti, vi permetterà sicuramente di trascorrere delle gradevoli serate estive in buona compagnia. L’appuntamento di venerdì 31 agosto alle ore 20,30  prevede l’incontro con Raffaele Polo autore de “Due ruote una vita, Manfredi Pasca leggendario corridore leccese” di Lupo Edizioni. Interverrà Gianluca Pasca.

La figura di Manfredi Pasca, leggendario corridore leccese, si intreccia con l’atmosfera crepuscolare degli anni dal dopoguerra a oggi, in una Lecce fatta di stenti, fame, miseria e sacrifici. Ma anche di buoni sentimenti, ideali, onestà e impegno, fiducia incrollabile nella volontà umana che, se ben instradata, supera qualsiasi difficoltà. Anche la sofferenza, anche la morte, anche la disperazione per le perdite più dolorose. Manfredi diventa, allora, un vero e proprio eroe, e le sue gesta, la sua vita possono riassumere l’epopea del Grande Popolo Salentino, indomito protagonista delle nostre piccole, grandi Storie.

 

LA SCUOLA CHE RESISTE di Alex Corlazzoli (Edizioni Chiarelettere)

“Ci impegniamo noi, e non gli altri; unicamente noi… ci impegniamo, senza pretendere che gli altri s’impegnino… ci impegniamo senza giudicare chi non s’impegna… il mondo si muove se noi ci muoviamo, si muta se noi mutiamo.” (Don Primo Mazzolari)

“Non siate tristi, continuate in ciò che era giusto.” (Dal biglietto d’addio di Alexander Langer)

Diritti, doveri, libertà, giustizia sono valori da sperimentare sul campo e difendere ogni giorno. Nella scuola di Corlazzoli la vita non è fuori, ma dentro l’aula, e i bambini non devono adeguarsi ai programmi, ma provare loro stessi i modi giusti di apprendere. Vedere, leggere, ascoltare, sperimentare: il bambino rom non è più uno straniero e la geografia non è più quella cosa astratta da imparare sulle cartine mute se fai il giro del mondo con la musica e ascolti le canzoni dei gitani. E la storia diventa credibile se la vivi attraverso la testimonianza di chi la racconta in prima persona. Come dimostra Corlazzoli, la scuola è viva grazie all’impegno di tanti insegnanti e genitori che la difendono come bene pubblico. Da qui si può ripartire per porre le basi di un futuro migliore e calare nella pratica la parola democrazia in modo che tutti i bambini diventino innanzitutto cittadini responsabili.

In appendice una selezione di appunti scritti dagli alunni.

Alex Corlazzoli, oltre a essere giornalista, è un maestro di scuola primaria precario. Collabora con “il Fatto Quotidiano” e “Altreconomia”. I suoi libri più conosciuti sono RIPRENDIAMOCI LA SCUOLA (Altreconomia 2011) e L’EREDITÀ (Altraeconomia 2012).

 

Il Concertone de La Notte della Taranta. Edizione 2012 diretto dal Maestro Concertatore GORAN BREGOVIC

 

LA FONDAZIONE LA NOTTE DELLA TARANTA  presenta  SABATO 25 AGOSTO  il pre-concertone alle ore 18.45 e il concertone alle ore 22.30  a MELPIGNANO presso il  PIAZZALE EX CONVENTO DEGLI AGOSTINIANI. Si chiude dunque sabato 25 agosto la quindicesima edizione del festival La Notte della Taranta  promosso e organizzato da Fondazione La Notte della Taranta, Assessorato al Mediterraneo,  Cultura e Turismo della Regione Puglia, Provincia di Lecce, Unione di Comuni della Grecìa  Salentina e Istituto Diego Carpitella. Il piccolo comune di Melpignano torna a trasformarsi  anche quest’anno in uno dei luoghi più conosciuti nel panorama della world music  internazionale, rafforzando l’immagine della Grecìa Salentina come culla della musica di  tradizione popolare.  L’atteso incontro tra l’Orchestra La Notte della Taranta e il maestro concertatore Goran  Bregovic rappresenta un ritorno alle origini per il festival salentino, con Bregovic che  arriverà a Melpignano accompagnato dalla sua Wedding & Funeral Band, per scrivere una  partitura in cui il vasto repertorio della musica popolare salentina dialogherà con le atmosfere  fortemente evocative della musica che arriva dall’altra parte dell’Adriatico, «un piccolo mare –  per usare le parole del maestro concertatore – che unisce più di quanto separi».  Con le radici nei Balcani, di cui è originario, e la mente nel XXI secolo, Goran Bregovic ha  mescolato le sonorità di una fanfara tzigana, le polifonie tradizionali bulgare e gli strumenti  tradizionali salentini dando vita a una musica che suona istintivamente familiare,  appassionata, irresistibile.  A coadiuvare il lavoro del maestro Bregovic, il suo assistente musicale, l’eccellente  arrangiatore Ninoslav Ademovic, e i due giovani musicisti salentini Claudio Prima e Mauro  Durante, assistenti all’orchestrazione, che si sono formati all’interno dell’Orchestra La Notte  della Taranta e il cui contributo è stato essenziale alla riuscita dell’incontro tra la tradizione  musicale salentina con quella balcanica.  Espressioni del multiforme universo sonoro balcanico sono le due formazioni che il maestro  ha voluto portare con sé dalla ex Jugoslavia sul palco di Melpignano. Una di origine croata, la  Tonci Huljic & Madre Badessa Band; l’altra serba, la Nenad Mladenovic Orchestra, serba,  vincitrice del prestigioso festival di Guca nel 2010, la manifestazione che ogni anno decreta i  migliori strumentisti della scena balcanica. Un incontro emblematico per La Notte, che ha realizzato nei suoi quindici anni di vita, la sua  vocazione alla condivisione, al superamento delle barriere, con la musica che diventa  linguaggio privilegiato per attraversare i confini etnici e culturali. Uno strumento capace di  parlare anche, per le vie della conoscenza, di solidarietà. Ecco allora comparire sul palco, tra le  note della pizzica, il Coro delle Mondine di Novi che dalle pieghe di una terra come l’Emilia,  ferita dal recente terremoto, porteranno a Melpignano il suono di una antica e vitale civiltà  contadina, nelle sue musiche di gioia e rivoluzione.  Un ruolo chiave, in questa edizione, lo avrà la cultura bandistica, scelta da Goran Bregovic per la chiusura del Concertone, che vedrà come ultimo gruppo ospite il Concerto Bandistico  Città di Racale, interprete di una maniera sociale del fare musica, che nel Salento ha ispirato  generazioni di musicisti, cresciuti grazie alla formazione all’interno delle bande.  La lunga notte di musica di sabato 25 agosto avrà un preludio che comincerà al tramonto:  cinque gruppi che rappresentato altrettanti modi di presentare la tradizione della musica  popolare salentina si succederanno sul palco, a introdurre l’esplosione balcanico-salentina  che comincerà intorno alle 22.30. Nell’ordine si esibiranno Gli Strittuli, Le Cantatrici di  Cannole, Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, Mascarimirì Gitanistan Orchestra e  Antonio Castrignanò.

IL PRE-CONCERTONE  – In apertura ci saranno Li Strittuli, gruppo selezionato attraverso il concorso nazionale “Salento Creativo – Le radici della musica”. Nato nel 1998 a San Pancrazio Salentino per riproporre un viaggio nella pizzica pizzica, pizzica tarantata, stornelli d’amore, canti di lavoro  e protesta, il gruppo è maturato grazie al contatto diretto con portatori della tradizione e  gruppi di ricerca, facendo proprio il patrimonio della cultura orale e utilizzando gli strumenti  tradizionali come violino, organetto, fisarmonica, chitarra e tamburo a cornice. Li Strittuli  proporranno i brani Pizzica con il mandolino, Stornelli, Lu monacu, Maria Nicola, Pizzica  tarantata.  A seguire, ci saranno le Cantatrici di Cannole, originarie del piccolo comune del Salento  centro-orientale – di et compresa fra i cinquanta e settanta anni – con il piacere di eseguire i  canti della tradizione salentina. Gina, Assuntina, Rosaria, Rosalba Eva, Ndata, Nzina non  possono essere catalogate come cantrici nel senso tradizionale del termine perché per loro  cantare stare insieme, giocare, ricavarsi uno spazio libero, un luogo e un tempo della  contemporaneità che sfuggono a qualsiasi tipologia della ricerca e della documentazione  classica. Le Cantatrici eseguiranno sei canti: Lu massaru, racconto amore difficile e contrastato  fra due giovani; Quandu l’aceddhu pizzica la fica, tutto giocato sul doppio senso fra il frutto (il  fico) dolce e prelibato e il sesso femminile; Ricci i tuoi capelli, canto d’amore e di denuncia di  un militare lontano dai suoi amori e dai suoi affetti; Cala cala panarinu, canto a schema aperto  e ironico; Lu dottore e Una sera passeggiando.  Subito dopo sarà la volta di Mario e Salvi e i Cantori di Villa Castelli. Vito Nigro, Pasquale  Barletta, Pompeo Nisi e Francesco Barletta sono cantori e suonatori tradizionali tra i più  rappresentativi di Villa Castelli, piccolo centro del brindisino sospeso tra la bassa Murgia e le  Gravine joniche, storica culla di pizziche, serenate e stornelli accompagnati dall’organetto.  Mario Salvi, grande conoscitore e studioso di questo strumento, è promotore del gruppo, con  cui si propone di diffondere la ricchezza delle musiche e dei canti di quella terra. Tra i brani  che verranno proposti sul palco di Melpignano ci saranno Pizzica pizzica col mandolino, la  serenata La Matinata, e La Teresina, canto tradizionale che racconta dei doni che una madre fa  alla figlia per convincerla a maritarsi.  A seguire, salir sul palco Claudio “Cavallo” Giagnotti con la sua Mascarimirì Gitanistan  Oschestra. Con lui e il fratello Cosimo ci saranno i fedeli Vito Giannone al mandolino, Alessio  Amato all’elettronica e gli ospiti speciali Louis Pastorelli (Nux Vomica – Nizza), Papet Jali  (Massilia Sound System – Marsiglia) e Simone Stefanizzi (Salento). Gitanistan Orchestra è un  progetto nato dal cd dei Mascarimirì “Gitanistan” che intende unire le diverse forme del fare  musica sviluppatesi nel Mediterraneo all’interno del concetto “Arco Latino” (realizzato dai  Nux Vomica nel febbraio 2010 a Nizza). Dopo una stagione ricca di date importanti in Italia e  all’estero, e dieci anni passati ad arricchire il concetto di “tradinnovazione” che portano avanti  dall’inizio della loro storia, i Mascarimiri sono pronti a presentare Gitanistan Orchestra al  pubblico di Meplignano proponendo i brani che fanno parte del loro ultimo disco, tra cui  Gitanistan, Balkanica pizzicata e Lira, l’omaggio alla Campania di Tammurriata, una pizzica in  quattro lingue (salentino, provenzale, nizzardo e rom) e ‘Na carusa. Prima di ritrovarsi sul palco in orchestra diretto da Goran Bregovic, Antonio Castrignanò,  voce e tamburello, chiuderà la sezione del pre-concertone con Gianluca Longo (mandola),  Rocco Nigro (fisarmonica), Gianni Gelao (zampogna e fiati), Giuseppe Spedicato (basso  acustico) e Attilio Turrisi (chitarre). A due anni di distanza dal suo ultimo lavoro discografico  “Mara la fatìa”, Castrignanò proporrà alcuni dei brani più rappresentativi del suo repertorio  come il brano che dà il nome al disco, il travolgente Core meu, Signora Madama, Tremula  Terra.

LE ORCHESTRE

ORCHESTRA LA NOTTE DELLA TARANTA  – Antonio Amato, Alessandra Caiulo, Antonio Castrignanò, Claudio “Cavallo” Giagnotti, Ninfa  Giannuzzi, Emanuele Licci, Maria Mazzotta, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Alessia Tondo, Anna Cinzia Villani (voci); Roberto Gemma (fisarmonica), Claudio Prima (organetto), Giulio  Bianco (zampogna e armonica), Gianluca Longo (mandola), Emanuele Licci (chitarra),  Attilio Turrisi (chitarra battente); Mauro Durante (violino), Redi Hasa (violoncello);  Antonio Castrignanò, Carlo De Pascali, Mauro Durante, Riccardo Laganà (tamburelli),  Alessandro Monteduro (percussioni), Antonio Marra (batteria). Danzatori: Laura Boccadamo, Maristella Martella, Silvia Perrone, Lucia Scarabino, Laura De Ronzo, Andrea Caracuta.

WEDDING AND FUNERAL BAND  – Muharem Redžepi (goc, grancassa tradizionale; voce), Bokan Stankovic (prima tromba);  Dalibor Lukic (seconda tromba); Stojan Dimov (sax, clarinetto); Aleksandar Rajkovic  (primo trombone, glockenspiel); Milos Mihajlovic (secondo trombone); Ludmila Radkova  Trajkova, Daniela Radkova Aleksandrova (voci bulgare).

GLI OSPITI DEL CONCERTONE

CORO DELLE MONDINE DI NOVI  – Il Coro delle Mondine di Novi è un coro femminile originario di Novi, Modena, nato nei primi  anni Settanta da un’idea del maestro Torino Gilioli. È costituito in parte da vere “mondariso” –  di un’et che si aggira intorno agli ottant’anni e in alcuni casi la supera – e da figlie e nipoti di  mondine e donne appassionate di tradizioni popolari. L’esperienza del Coro nasce da donne  originarie dello stesso paese, Novi, che fin da piccole avevano dovuto imparare a darsi da fare  per sopravvivere, ritrovandosi insieme in Piemonte, lontane dalle loro case, a fare le mondine.  Anni dopo, quasi per gioco, queste stesse donne si sono ritrovate per condividere l’esperienza  del Coro, che all’inizio ha compreso anche delle voci maschili, quelle dei “cavallanti” (coloro  che in risaia distribuivano i mazzetti di piantine di riso che le mondine dovevano trapiantare).  A seguito della scomparsa del Maestro Gilioli, nel 2000, le mondine hanno trovato una guida  in Maria Giulia Contri. Oggi, il repertorio delle Mondine si è notevolmente arricchito, e  comprende oltre ai canti le letture di testi, scritti e interpretati da Manuela Rossi, che  raccontano storie di donne accomunate dalla stessa esperienza in risaia, le stesse lotte, le  stesse passioni.

TONCI HULJIC & MADRE BADESSA  – Musicista, produttore e cantautore nato a Spalato (Croazia) Tonci Hulijc si è affermato alla  fine degli anni Settanta come fondatore e frontman del gruppo pop Dalmatinski Magazin (più  tardi rinominato Magazin). Il gruppo ha consolidato il successo negli anni, affermandosi come il più popolare e longevo gruppo pop croato, con repertorio e arrangiamenti influenzati dalla  musica folk dalmata. A seguito dei conflitti degli anni Novanta, Huljic stato uno dei primi  artisti croati a introdurre nel proprio repertorio elementi folk provenienti da altre zone della  ex Yugoslavia. Nonostante le numerose critiche e accuse da parte della stampa, il gruppo  Magazin è rimasto uno dei più amati e affermati gruppi pop della Croazia, riscuotendo  successo anche nelle altre regioni della ex Yugoslavia. In quegli anni Tonci Huljic ha fondato  l’etichetta discografica Tonika, subito diventata una delle più importanti della zona. Ha inoltre  composto numerosi brani per il pianista croato Maksim Mrvica, tra i quali Kolibre e  Nostradamus, e il celeberrimo Croatian Rhapsody. Il suo primo album da solista, Waterland, è  uscito nel 2006, seguito nel 2011 da Ka Hashish registrato con la band Madre Badessa e Goran  Bregovic.

 

NENAD MLADENOVIC ORCHESTRA  – Fondata originariamente dal padre del leggendario trombettista Bakija Bakic, questo  ensemble di ottoni guidato dal nipote di Bakic, Nenad Mladenovic. Hanno vinto per la prima  volta il premio come migliore orchestra a Guca nel 2005, seguito da numerosi altri  riconoscimenti (miglior tromba solista Ekrem Mamutovic nel 2007, miglior percussionista  Fabian Mamutovic nel 2010).

CONCERTO BANDISTICO CITTÀ DI RACALE  – La Banda di Racale è una delle formazioni più antiche del Salento, fondata nel 1940 dal  maestro Sebastiano Manni poi sostituito, cinque anni più tardi, da Emilio Silvestri, che fece di  quello di Racale uno dei più rinomati concerti bandistici del tempo. Nel 1948 la Banda si  sciolse per poi essere ricostituita nel 1981 dal maestro Pompilio Librando, il quale la volle  composta sopratutto da giovani, molti dei quali finirono poi per essere richiesti da concerti  bandistici più apprezzati. In quegli anni, si faceva notare per la sua bravura con il flicornino un  bambino di soli nove anni: Dario Spennato, oggi prima tromba della rinata banda. Dopo alcuni  anni di attività concertistica la banda si sciolse, almeno come banda da giro, per essere poi  ricomposta nel 2003. Quell’anno si decise di fare una banda che svolgesse solo pochi giorni di  servizio e la direzione fu affidata al maestro Anna Ciaccia, facendo di Racale una delle bande rivelazione di quell’anno, che giunse a superare, contrariamente alle intenzioni, gli 80 giorni  di servizio. Dal 2009 la direzione affidata alla celebre bacchetta del maestro Grazia Donateo. Attualmente il complesso è composto da circa quaranta musicisti diplomati o diplomandi nei  conservatori pugliesi ed esegue un vasto repertorio tratto dalle più belle pagine di musica  sinfonica e operistica.

LA SCENOGRAFIA  – IL SEGNO DI MIMMO PALADINO E L’ANTICA ARTE DELLE LUMINARIE

Maschere mute e segni archetipici, segno e materia, buio che diventa luce. È stato il maestro  della Transavanguardia, Mimmo Paladino, a caratterizzare con il suo segno la quindicesima  edizione de La Notte della Taranta. L’artista ha infatti realizzato per il Festival un trittico di  opere inedite che la Fondazione ha utilizzato per l’intera comunicazione di quest’anno: dal  catalogo, che abbandona la formula del libretto trasformandosi in un volume narrativo e  saggistico, all’allestimento del palco, che il 25 agosto a Melpignano ospiterà il Concertone  finale. Il culmine dell’edizione 2012, affidata al maestro Goran Bregovic, avrà uno scenario  speciale, che ne conterrà la natura primitiva e il senso della festa di piazza.  Grazie alla collaborazione del maestro delle luminarie, Lucio Mariano, erede di una lunga  tradizione del Sud Italia ormai famosa nel mondo, il segno di Paladino assumerà la materia  della luce, affidata alle mille lampadine che comporranno delle luminarie realizzate per il  Concertone dall’azienda salentina Mariano Light. L’arte parla dunque il linguaggio sapiente  dell’artigianato, l’immediatezza sposa l’ingegno, in un racconto a più voci, che affiancher la  musica del Concertone.

IL CATALOGO  – In occasione dei quindici anni del festival, e in linea con il carattere fortemente innovativo di  questa edizione, la Fondazione La Notte della Taranta ha voluto celebrare l’anniversario con  un catalogo rinnovato nella forma e nei contenuti. Un catalogo d’autore che si compone di tre  sezioni. La prima è dedicata al segno del Festival, creato per la Fondazione da Mimmo  Paladino, pittore e scultore, considerato uno dei massimi esponenti della Transavanguardia;  in questa prima parte si susseguono le forme e i colori dei dipinti donati dall’artista alla  Fondazione. La seconda è formata da interventi di tre autorevoli studiosi (Carlo Ossola,  professore di Letterature Moderne dell’Europa al Coll ge de France; Corrado Bologna, studioso dell’epica cavalleresca; Antonio Prete, critico letterario) e dai racconti delle scrittrici  Lidia Ravera, Ornela Vorpsi, Caterina Bonvicini, Vittoria Coppola (pubblicata da Lupo editore ed EdizioniAnordest e vincitrice per la rubrica del Tg1 Billy il vizio di leggere come libro dell’anno). La terza, infine, è dedicata  alla musica, con un intervento in cui Goran Bregovic spiega quali sono i motivi che lo hanno  portato ad accettare la proposta di dirigere questa XV edizione del Festival e quali le storie  culturali e musicali che accomunano la musica popolare salentina e quella balcanica.

IL CONVEGNO

ASCOLTA. QUESTO È IL MIO MORSO. QUINDICI ANNI DI FESTIVAL DELLA TARANTA

Quindici anni sono un periodo di tempo sufficiente per uno sguardo retrospettivo, ma nello  stesso tempo puntato in avanti. Con questo intento il Consiglio scientifico della Fondazione La  Notte della Taranta ha promosso il convegno Ascolta. Questo è il mio morso. Quindici anni  di Festival della Taranta, che nelle giornate del 23 e 24 agosto nel Castello baronale de  Gualtieriis di Castrignano dei Greci ha visto storici della cultura popolare, psichiatri,  antropologi, giornalisti, storici della musica, discutere degli aspetti che hanno reso specifica  l’esperienza del Festival, così radicato nel territorio e insieme capace di affascinare un  pubblico globale. Il convegno è stato uno spazio per interrogarsi, confrontarsi e capire in che  modo l’evento ha lasciato il suo segno sulla scena musicale contemporanea, quali archetipi  della cultura occidentale ha ridestato, quanto ha mutato la percezione del territorio e della  cultura del Salento, come ha inciso sulla sua economia. Un confronto che ha spaziato dagli  aspetti rituali della Taranta al rapporto con la cultura rave, dalle diverse scelte artistiche  compiute in ogni edizione al rapporto tra il festival e l’economia. Ciò che emerso, ancora una  volta, è che la Taranta ha sancito la concezione della cultura e dell’arte come concrete ipotesi  di sviluppo, materiale e immateriale, di un territorio, un insieme di strategie che rende  possibile l’invasione festosa di un piccolo paese quale Melpignano da parte di una folla che, da  anni, puntualmente supera le 100.000 presenze.

LE DIRETTE

CIELO PER LA NOTTE DELLA TARANTA  – Il Concertone sarà in diretta su Cielo a partire dalle 22. Da Melpignano, il conduttore di Radio Capital, Giancarlo Cattaneo, racconterà i momenti salienti del Concertone con collegamenti,  interviste ai protagonisti e immagini di backstage e commenti live sul profilo Twitter e  Facebook di Cielo: twitter.com/CieloTV; facebook.com/CieloTv.  Cielo è il canale in chiaro del digitale terreste visibile in tutta Italia al numero 26,  visibile anche sul sito di Cielo alla pagina: http://www.cielotv.it/trova_cielo.html

IL CONCERTONE IN DIRETTA A HERAT

Grazie alla collaborazione tra Ministero della Difesa, Cielo e la Fondazione La Notte della  Taranta, le danze, i canti e l’allegria che il 25 agosto animeranno il palco del Convento degli  Agostiniani raggiungeranno Herat, in Afghanistan, dove è stanziato il contingente militare  italiano. Il collegamento in video via satellite permetterà ai salentini (e non solo) impegnati in  missione di potersi sentire meno lontani da casa. E alle note del Concertone di raggiungere,  con il loro messaggio di pace, una terra martoriata dalla guerra. Tra i militari salentini di  stanza a Herat ci sono i fondatori del “Circolo de li Guastasi”, un’associazione che conta 60  iscritti e ha come obiettivo proprio la promozione all’interno del contingente della cultura  della loro terra d’origine e la diffusione dei sentimenti di umanità e generosità che sono  propri dei luoghi da cui provengono (recentemente hanno donato una incubatrice all’ospedale  di Herat). È da una loro proposta che ha preso forma l’idea di portare La Notte della Taranta  in Afghanistan; un’idea che si concretizzer il 25 agosto grazie agli sforzi della Fondazione La  Notte della Taranta, Ministero della Difesa e Cielo.

DIRETTA RADIO

Sull’etere l’evento sarà seguito in diretta da Radio3 Suite che dalle 21,30 alle 2.00 manderà in onda il Concertone di Melpignano, con i commenti del suo inviato Valerio Corzani.

 

DIRETTA STREAMING

Grazie al partner tecnologico del Festival, ClioCom, che contribuirà, attraverso la rete Raganet,  a garantire la codifica del segnale audio-video, il Concertone sarà trasmesso in diretta  streaming sul canale di YouTube de La Notte della Taranta youtube.com/nottedellatarantatv,  su Repubblica.it e sulla testata giornalistica SudNews.tv (con immagini in diretta dal  backstage e interviste a ospiti e artisti). Inoltre, la diretta streaming del Concertone sarà  garantita sul profilo ufficiale Facebook de La Notte della Taranta con il supporto di  SalentoWebTv. Il tutto a partire dal preconcerto delle 18:40.  Proprio la prestigiosa partnership tra la fondazione La Notte della Taranta e YouTube  consentirà di allargare la portata dell’evento su scala planetaria. L’accordo con la più popolare  piattaforma di videosharing – siglato a luglio – nasce sull’onda del mezzo milione di utenti che  durante la scorsa edizione hanno cliccato i video de La Notte della Taranta.  Infine, per gli amanti di Twitter sarà garantito per l’intera durata del Concertone un puntuale  livetwitting per raccontare minuto per minuto le emozioni del concerto più atteso dell’estate.  L’hashtag di riferimento è #Taranta.

 L’ISOLA WI-FI

Per migliorare la comunicazione di pubblico, giornalisti e addetti ai lavori, saranno attivate da  Cliocom due WiFi Zone gratuite Raganet nel Piazzale del Concertone (a disposizione del  pubblico) e nell’area del backstage (a disposizione di ospiti e artisti). Per gli operatori  dell’informazione, invece, sarà allestita un’area stampa con connessione internet dedicata  nella Stanza della Memoria sita alle spalle del Convento degli Agostiniani per l’invio di foto e  video. Per collegarsi sarà sufficiente inviare “raganet registrami” (scritto senza virgolette e  minuscolo) via sms al numero 3937253686

I TRASPORTI

 TRENI E BUS – SERVIZI DI TRASPORTO SPECIALI

Al fine di favorire e agevolare l’affluenza al Concertone di Melpignano, FSE – Ferrovie del Sud  Est ha predisposto un servizio di trasporto integrato straordinario. I primi treni diretti a  Melpignano partiranno dalle stazioni di Lecce, Nardò, Otranto, Maglie, Poggiardo e Tricase  dopo le 18.00, con corse di andata e ritorno che si ripeteranno per tutta la notte fino alle 7 del  mattino di domenica 26 agosto. I treni speciali si aggiungeranno e non sostituiranno quelli  ordinari. Le sei stazioni individuate come punti di snodo saranno raggiungibili, poi, tramite il  servizio automobilistico apposito messo a disposizione sempre da FSE. A partire dalle 16.50 e  fino alle 9.00 del mattino, gli autobus collegheranno, con diverse tappe intermedie, le tratte  Torre Inserraglio-Lecce, San Foca-Otranto, Sannicola-Nardò, Gallipoli Camping Baia Verde- Maglie, Posto Rosso-Poggiardo e Posto Vecchio-Tricase e viceversa.  Si potrà viaggiare acquistando un unico biglietto di andata e ritorno, al costo di 3,20 euro  acquistabile presso tutte le stazioni delle Ferrovie Sud Est o a bordo degli autobus.  Tutte le informazioni dettagliate con i quadri orari e i luoghi di partenza sono scaricabili dal sito  www.lanottedellataranta.it nella sezione Trasporti o chiamando il numero verde delle FSE

(Ferrovie Sud Est) 800.07.90.90.

Cosimo Lopalco con il romanzo Tutto a posto tranne me a Castro

 

Una collinetta rocciosa  sulla litoranea Castro-Santa Cesarea dove si adagia la bella casa bianca del B&B Macchia di Pele, un’ariosa terrazza che guarda sul bel giardino di fichi e fichi d’india  e sull’ “adriatico  selvaggio”, la gentilezza e l’intelligenza degli ospiti Amedeo e Nancy, il romanzo di Cosimo Lopalco ” Tutto a posto tranne me” delle Edizioni Lupo di Copertino, un buon bicchiere di rosato di Mesagne, gli stuzzichini di mamma Santina,  la voce di Daniela Antonacci, la chitarra di Giuseppe Barbaro e  la luna che spunta sono gli ingredienti di una serata di conversazioni letterarie,  musica, letture e chiacchiere tra amici.

 

Domenica 19 agosto alle 20

Info: b&b Macchia di Pele

tel: 3283567460

http://www.macchiadipele.it

http://www.lupoeditore.it

Marzo 1987. Nella torpida e malavitosa Mesagne, nel sud della Puglia, il biliardino è l’unica passione di una inquieta gioventù che cerca di prolungare l’adolescenza per paura del futuro. Il bar di Salvatore è il loro punto di ritrovo. Qui, come a sfida, portando nel locale il gelo di una eccezionale nevicata fuori stagione, si presenta Rudi il Cileno, ventenne boss emergente della Sacra Corona Unita. Ma la sua sorprendente intenzione è solo quella di trovare un partner per partecipare al torneo dell’Inter Club e per Mattia Bonelli, il prescelto, si aprono giorni critici che lo vedono diviso tra una timorosa curiosità e la tentazione di una sincera amicizia.

La sua vita sembra scorrere su due binari paralleli, tra la solida e tradizionale atmosfera di casa e la strada, mentre il rapporto con Rudi rivela una insospettabile dolcezza che smuove in Mattia momenti di bilancio, ricordi sopiti e ammissioni di fragilità, riscoperta di radici.

E mentre la primavera salentina esplode in tutta la sua prepotente luminosità, a pochi giorni dalla finale del torneo di biliardino si gioca il destino dei due amici: per uno dei due il futuro sarà tutto da scrivere, dell’altro resterà una traccia di dolente purezza. Una splendida storia di crescita, di ribellione e contraddizione, di autenticità.

Carla Saracino con il suo “Gli orologi del paese di Zaulù” alla Masseria Le Fabriche

 

Nell’antica cornice della masseria Le Fabriche, tra uliveti e vigneti, il 20 Agosto, alle ore 19.30, il magistrato Salvatore Cosentino presenterà il libro di Carla Saracino, edito da Lupo, “Gli orologi del paese di Zaulù”. Interverranno, insieme all’autrice, anche l’editore Cosimo Lupo e l’illustratrice del libro Laura Fanelli.

Nel paese di Zaulù gli orologi improvvisamente smettono di funzionare: è l’occasione per entrare in un mondo antico abitato da creature curiose che hanno il coraggio nel cuore, la sfida dell’impossibile nelle vene, la promessa della bellezza sugli occhi. Dieci fiabe per dieci avventure che passeggiano sulla corda dell’immaginazione: dal capriccioso Orologaio, un orologiaio al contrario che invece d’aggiustar orologi li distrugge, a Benblù, eroe per caso chiamato a salvare l’amore di una caraffa ballerina, passando per ombrellai, ginepri parlanti, mercanti, Re e Principesse, fabbricanti di Destini, fornai scalzi, fantasmi di vescovi e impavide ragazze. Sullo sfondo luoghi riposti nelle scatole degli incantesimi, sopravvissuti alle eccedenze della modernità, scenari di grandi sentimenti ma anche di minuscoli dettagli in grado di trasformare la morte in vita e la vita in un sogno perfetto. Un libro di cartone che può essere letto tanto dai bambini quanto dagli adulti e che invita a riflettere sulle responsabilità della parola e dei suoi poteri visionari.

 

Carla Saracino – Nasce nel 1980 a Maruggio (Taranto). Autrice in versi, ha pubblicato I milioni di luoghi (Lietocolle, 2007, Premio Saba Opera Prima). Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti (Mondadori), Specchio di La Stampa, l’immaginazione (Manni), Tabula rasa (Besa) e su varie antologie, tra cui quella curata da Giuseppe Goffredo, Poeti Circus (poiesis). Ha partecipato a diverse rassegne e letture di poesia, in particolare a quelle del teatro Out Off e a quelle della Casa della Poesia di Milano. Nel febbraio 2009 è uscito il suo libro di fiabe “14 fiabe ai 4 venti” (Lupo editore). E’ stata finalista al Premio Cetonaverde Poesia. Insegna Lettere a Milano.

 

Il Maestro della Banda di Giuseppe Pascali (Edizioni Grifo)

 

Nella Lecce di metà Ottocento il piccolo Carlo Di Dio, orfano, alimenta il desiderio di diventare un direttore d’orchestra. Durante gli anni trascorsi nell’Ospizio «San Ferdinando», poi «Garibaldi», imparerà a suonare magistralmente il clarinetto, diventando solista nella banda dell’orfanotrofio prima e in quella cittadina poi, conoscendo sin da fanciullo cosa sono i palpiti del cuore. Un triste evento lo porterà ad un passo dal non credere più nella musica e nell’amore, ma la forza d’animo e un sogno ricorrente gli faranno capire che il suo desiderio non è poi così irrealizzabile. Da studente al Conservatorio San Pietro a Majella a Napoli Carlo si ritroverà così a dirigere la banda cittadina di Boscoreale, prima di diventare maestro sostituto al Teatro San Carlo di Napoli. Ma l’amore perduto gli darà sempre un enorme vuoto nel cuore. Almeno finché, un giorno, non riceverà una visita inattesa.

 

Il libro trae spunto dal precedente saggio dell’autore, “Gli Spiziotti. Storia della banda dell’Ospizio Garibaldi di Lecce”, istituto nel quale la vicenda è ambientata. Il protagonista del romanzo e la sua storia personale sono di pura fantasia, realmente esistiti sono invece i direttori dell’orfanotrofio menzionati, i maestri della banda dell’ospizio e i direttori della scuola di musica, gli intendenti presidenti, i sindaci della città. Veri sono alcuni episodi, come il viaggio a Napoli del maestro Carlo Cesi per acquistare lo strumentale o l’insurrezione dei fanciulli perché non gradivano la cena.

 

«L’ispirazione per questo romanzo è venuta durante la scrittura del libro sulla banda dell’ospizio Garibaldi – spiega l’autore – leggendo gli antichi documenti d’archivio, come lettere toccanti di figli alle madri, ai direttori per impedire di essere spostati di campata per non perdere il conforto del compagno di branda, storie di degrado sociale. Ho creato una storia che raccontasse questo dolore ma che parlasse anche di quella scuola di musica e di quella banda dell’istituto, sullo sfondo di una magica Lecce di metà Ottocento».

Tarantapatia di Pierfrancesco Pacoda (kurumuny/Affaritaliani.it) oggi a Melpignano

 

Il 13 agosto 2012 a Melpignano (Lecce) in Piazza S. Giorgio alle ore 20,30 è prevista la  presentazione del libro di PIERFRANCESCO PACODA dal titolo Tarantapatia – le lunghe notti della taranta edito da Kurumuny e Affaritaliani.it. E’ previsto il saluto del sindaco di Melpignano Ivan Stomeo. Dialoga con l’autore Stefano Donno critico e  Angelo Maria Perrino (Direttore di Affaritaliani.it).

Da oltre un decennio il Salento ha espresso una straordinaria  vivacità culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze della ricerca musicale. Lo si può definire “rinascimento salentino” a tutti gli effetti, una  colorata e spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle spiagge, nei ristoranti “tipici” e nelle piazze dei paesi illuminati dalla purezza dei muretti a secco.  La terra del rimorso –  come la definì Ernesto De Martino – si è trasformata nella terra più cool d’Italia, una zona che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando l’immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura popolare, quella che fa battere un  tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni  ha percorso chilometro dopo chilometro, studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant’anni dal viaggio di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da un’altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia.  Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della pizzica.

Questo luogo è Melpignano, Sud profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le influenze dei colonizzatori greci.  Melpignano è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura – nelle prime edizioni – suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore, Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa, oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio può descrivere questa evoluzione.

 

Perché la Notte della Taranta, come i tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?

 

A Melpignano, in agosto, va in scena il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo ‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.

 

Pierfrancesco Pacoda – Critico musicale e saggista, si occupa di culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del Carlino», «l’Espresso», «La Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento, dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011, Salento, Amore Mio (Kowalski).

 

Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino

 

 

 

Autore – Pierfrancesco Pacoda

 

Titolo – Tarantapatia

 

pp. – 136 PAGINE

 

Costo – € 12,00

 

Ebook – € 5,99

 

Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni

 

 

 

Per contatti

 

AFFARI ITALIANI EDITORE – http://affaritaliani.libero.it/

 

Tel. 02 29403377 – Fax 02 29403378

 

KURUMUNY  – http://www.kurumuny.it

 

Tel. 0832801528 – Fax. 0832801528 – Cell.  3299886391

 

Pierfrancesco Pacoda a Angelo Perrino di Affari Italiani alla Feltrinelli Point di Lecce

 

Il 9 agosto 2012 a Lecce alle ore 20,00 presso La Feltrinelli Point di via Cavallotti 7/a è prevista la  presentazione del libro di PIERFRANCESCO PACODA dal titolo Tarantapatia – le lunghe notti della taranta edito da Kurumuny e Affaritaliani.it. Dialoga con l’autore Angelo Perrino (direttore di Affaritaliani.it ed editore) e Stefano Donno (critico e scrittore).

 

Da oltre un decennio il Salento ha espresso una straordinaria  vivacità culturale promuovendo creatività di artisti, metissage di stili, nuove tendenze della ricerca musicale. Lo si può definire “rinascimento salentino” a tutti gli effetti, una  colorata e spumeggiante ondata di creatività che attira ogni anno folle di turisti sulle spiagge, nei ristoranti “tipici” e nelle piazze dei paesi illuminati dalla purezza dei muretti a secco.  La terra del rimorso –  come la definì Ernesto De Martino – si è trasformata nella terra più cool d’Italia, una zona che eccelle rispetto al meridione, perché riesce a creare economia conquistando l’immaginario giovanile e la cultura pop con le proprie radici, la cultura popolare, quella che fa battere un  tamburello e fa intonare un canto senza tempo. Pierfrancesco Pacoda è uno dei pionieri di questo ‘nuovo’ Salento, che negli ultimi decenni anni  ha percorso chilometro dopo chilometro, studiando gli accadimenti della sua splendida superficie ma anche entrando nei meandri più intimi di questa terra. Chi lo avrebbe mai detto che ‘la rotta del rave’ avrebbe incrociato le melodie della taranta? A cinquant’anni dal viaggio di Ernesto De Martino, Pierfrancesco Pacoda torna a parlare di Salento, da un’altra prospettiva, un punto di vista centrale rispetto alla storia.  Autentico fenomeno “pop” capace di attrarre musicisti colti e raffinati, star della musica internazionale, cantanti affermati e giovanissime promesse della musica. Pacoda nelle pagine di questo suo nuovo lavoro, scrive che non esiste altro posto al mondo dove gli adolescenti ballano freneticamente insieme agli anziani, dove famiglie intere aspettano l’alba insieme a giovani vacanzieri di tutto il mondo, contagiati dal ritmo ipnotico, seducente, fisico, ma fortemente intriso di spiritualità della pizzica.

Questo luogo è Melpignano, Sud profondo, Salento, un’area chiamata Grecìa Salentina, dove sono ancora forti le influenze dei colonizzatori greci.  Melpignano è il modello di città virtuosa, dove l’arte e l’economia si intrecciano producendo un risultato entusiasmante, accattivante e allo stesso tempo funzionale allo sviluppo del territorio, un modello da approfondire, studiare e, perché no, da diffondere per dare un’opportunità a chi sa cogliere cosa si nasconde dietro quella magia che non dura un giorno, ma va avanti da quasi quindici anni. All’inizio erano concerti seminati come chicchi di grano nei solchi della Grecìa, a volte sembravano estemporanei, c’era chi addirittura – nelle prime edizioni – suonava senza palco, con l’amplificazione ‘a terra’. E c’erano una piazza, quella di Melpignano, dove il primo maestro concertatore, Daniele Sepe, dirigeva i musicisti davanti a un pubblico entusiasta. Pierfrancesco Pacoda, giornalista esperto di musica e di tutto ciò che ruota attorno a essa, oltre che acuto osservatore e abile scrittore, è forse la persona che meglio può descrivere questa evoluzione.

 

Perché la Notte della Taranta, come i tanti ‘festival’ estivi che nascono per scomparire, è divenuta una realtà? Qual è il ruolo di Melpignano, della sua comunità, della centralità di questo luogo così antico e moderno, che ha saputo inventarsi e reinventarsi anno dopo anno?

 

A Melpignano, in agosto, va in scena il concertone finale della Notte della Taranta, celebrazione dionisiaca della vita e dell’intensità di un passato che non è relegato nei ricordi, ma è il battito della quotidianità. Un battito scandito dai tamburelli che accompagnano le invocazioni a Santu Paulu, il santo guaritore che aveva il potere di salvare le donne dagli effetti del morso della taranta. Il ragno che oggi, con il suo ‘pizzicare’ ha contagiato le folle che arrivano nel Salento per diventare, per una notte, protagoniste di un rito che questo libro racconta, ricostruendo la storia della Notte della Taranta dalla prima edizione a oggi. Un racconto a più voci, proprio come i meravigliosi canti delle donne di questa terra, un inno d’amore dedicato a uno dei luoghi più magici del nostro Paese.

 

Pierfrancesco Pacoda – Critico musicale e saggista, si occupa di culture giovanili e stili di vita, temi dei quali scrive sul «Resto del Carlino», «l’Espresso», «La Stampa» e «Affaritaliani.it». Alterna l’attività di formatore a quella di autore di numerosi saggi. Ricordiamo Io DJ (Einaudi), Sulle rotte del Rave (Feltrinelli), Un viaggio a… Ibiza (Touring Editore), La rivolta dello stile (Alet), Identicity (Giunti). Ha scritto la voce ‘Techno’ per l’Enciclopedia Generale Einaudi della Musica. Un suo saggio è contenuto nel libro I libri che ti cambiano la vita. Cento scrittori raccontano cento capolavori (Longanesi). Vive a Bologna ed è profondamente legato al Salento, dove è nato e al quale ha dedicato il suo libro, best seller nell’estate 2011, Salento, Amore Mio (Kowalski).

 

Affaritaliani.it – Affaritaliani.it è il primo quotidiano online nato in Italia, nel 1996, e attualmente il terzo per numero di visitatori, con una media di 600mila utenti unici al giorno diretto da Angelo Maria Perrino

 

Autore – Pierfrancesco Pacoda

 

Titolo – Tarantapatia

 

pp. – 136 PAGINE

 

Costo – € 12,00

 

Ebook – € 5,99

 

Editore – Affaritaliani.it e Kurumuny Edizioni

 

 

 

Per contatti

 

AFFARI ITALIANI EDITORE – http://affaritaliani.libero.it/

 

Tel. 02 29403377 – Fax 02 29403378

 

KURUMUNY  – http://www.kurumuny.it

 

Tel. 0832801528 – Fax. 0832801528 – Cell.  3299886391