POLITICA, SON FIUMI DI PAROLE

In questi giorni, sfogliando  i giornali, stento a credere a ciò che leggo. Carlo Salvemini parla di “poteri occulti e massonici” all’interno del nostro Comune, che spingono per “spartirsi” la torta quasi in maniera segreta e occulta, contro il bene e gli interessi della città stessa. Ma lo stesso potrebbero dire gli abitanti del quartiere di S. Rosa, che dopo molto tempo di “latitanza” lo rivedono a dare la sua VISIONE del quartiere proprio in grande stile, come si addice ad uno che il potere lo mastica da tempo! Leggo che il nostro sindaco Paolo Perrone, è andato a trovare gli ammalati all’Ospedale Vito Fazzi. Accanto ovviamente a un profondo senso civico di rispetto autentico verso storie e situazioni a volte drammatiche che si  vivono in quelle strutture   –  e voglio proprio credere che sia andata così – c’è anche una motivazione di fondo molto forte, etica, sociale, che ha spinto la massima autorità cittadina a compiere un’azione di questo tipo. Assodato questo, leggo gli assalti alla persona e all’operato di Perrone, da parte di Loredana Capone, dove non solo cerca di “suonargliene” di santa ragione accusandolo di fare la passerella tra gli ammalati, e di non aver dato risposte a tutte quelle famiglie che attendono da 4 anni una casa  popolare a San Pio, di non aver risolto parecchi dei problemi che soffocano la nostra Lecce, di non aver arginato come nel caso di Giuseppe Ripa (strano a dirsi per un rappresentante di un ordine cavalleresco) istanze omofobe inaccettabili al giorno d’oggi, che vanno contro la dignità e il rispetto di una persona. Voglio ricordare che la “persona” è una categoria giuridica che secondo la nostra stessa costituzione, non può e non deve essere discriminata in base a personali convinzioni sessuali, politiche, religiose. Da tempo mi interrogo su alcune questioni che riguardano la nostra città e i suoi cittadini  a cui tengo tantissimo: domande alle quali necessariamente bisogna rispondere indipendentemente che a farlo sia un Paolo Perrone, un Carlo Salvemini o una Loredana Capone, al momento i principali riferimenti e referenti del cittadino leccese e salentino. E sia Paolo Perrone che Loredana Capone e Carlo Salvemini sono direttamente e indirettamente tenuti a rispondere su ciò che è stato fatto, non fatto, o fatto alla men peggio circa l’ambiente, le amministrazioni, la  mobilità, i servizi sociali e quant’altro. E ancora voglio aggiungere che se anche Perrone potrebbe essere  accusato di volersi fare pubblicità sulla salute di chi si trova ricoverato in una struttura sanitaria (anche se non credo sino ain fondo a quest’ipotesi), è ancor più vero che anche Loredana Capone lo fa (seppur indirettamente) con pubblici comunicati stampa resi noti sul suo sito (e se non è pubblicità questa …). Ma in fondo in fondo, e forse poi nemmeno troppo in fondo, mi rendo conto del tempo perso e sprecato dalla maggior parte della nostra classe politica cittadina, a parlare, parlare, e stra/parlare (anche a mezzo stampa)  presenziando a pubblici incontri,  inaugurazioni, vernissage, presentazioni di libri, manifestazioni di beneficenza e chi più ne h più ne metta. E dunque – faccio un piccolo ragionamento logico da semplice cittadino che ha i suoi impegni di lavoratore e padre di famiglia  – se sono sempre in giro a espletare mansioni di “public relations”, quando possono concentrarsi sul lavoro? E soprattutto hanno forse dimenticato che politica significa servizio al cittadino, e rispetto per il cittadino lavorando senza sosta per il bene della comunità leccese? Mi fermo qui per ora … ma solo per ora!. Meditate gente, meditate!

(questo mio intervento è apparso su Paese Nuovo a pag. 6 del 17 gennaio 2012)

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